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Friday, January 11, 2019

Captati 13 misteriosi segnali radio nello spazio profondo


2:02 PM |

Tredici misteriosi segnali radio sono stati captati nello spazio profondo. Si tratta dei criptici lampi radio veloci (FRB, Fast Radio Burst), “flash” di millisecondi di origine sconosciuta, prodotti da qualcosa molto al di fuori della Via Lattea. Ad oggi ne sono stati registrati in tutto una sessantina, e fra essi soltanto due risultano ripetuti nel tempo, cioè emessi come segnali intermittenti. Il primo rilevato fu il celebre FRB 121102, che astronomi dell'Università Cornell di Ithaca hanno determinato provenire da una galassia nana a 3 miliardi di anni luce di distanza da noi; il secondo, chiamato FRB 180814, fa parte del lotto recentemente scoperto ed è stato localizzato in una galassia a 1,5 miliardi di anni luce.


A intercettare i tredici misteriosi lampi radio veloci è stato il nuovissimo radiotelescopio CHIME (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment), composto da quattro gigantesche antenne semi-cilindriche lunghe cento metri. Lo strumento, inaugurato nel 2017 e collocato nella valle di Okanagan nella Columbia Britannica, ha captato i segnali nell'arco di tre settimane, durante una sessione di test tra luglio e agosto 2018. Poiché il CHIME operava a regimi ridotti, ha "raccolto" soltanto una piccola parte degli FRB che avrebbe potuto individuare.

Gli scienziati dell'Università della Columbia Britannica, dell'Università McGill, dell'Università di Toronto e del National Research Council of Canada (NRC) che lavorano sui dati del CHIME, oltre a rilevare il secondo segnale ripetuto della storia, hanno intercettato alcuni FRB con una frequenza molto più bassa di quella attesa. La maggior parte dei lampi radio veloci registrati fino ad oggi, infatti, aveva una frequenza attorno ai 1.400 Mhz, mentre alcuni dei nuovi si stima abbiano una frequenza persino al di sotto dei 400 Mhz (il radiotelescopio canadese opera tra i 400 Mhz e gli 800 Mhz).

Questa sostanziale differenza e il fatto che alcuni degli FRB mostrano una certa “dispersione” del segnale, suggerisce che possano provenire da zone dello spazio con caratteristiche peculiari. Ad esempio potrebbero originarsi nei pressi di un residuo di supernova, o magari dalle parti del buco nero supermassiccio che alberga al centro delle galassie. Le ipotesi al vaglio degli scienziati sulla loro origine sono soprattutto due: stelle di neutroni con un fortissimo campo magnetico che gira a una velocità pazzesca (le cosiddette pulsar) e stelle di neutroni che si fondono fra loro. Alcuni scienziati, tuttavia, non escludono affatto l'ipotesi della civiltà aliena; a causa della loro peculiarità potrebbero essere infatti prodotti artificialmente, magari da qualche gigantesca astronave in viaggio tra le stelle.

Ipotesi a parte, quando il CHIME diventerà pienamente operativo sicuramente sapremo di più su questi affascinanti e misteriosi segnali.


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