Questa non è una visione romantica e filosofica dell'esistenza umana perché la maggior parte degli elementi che compongono il nostro corpo e il mondo che ci circonda si sono formati nel nucleo delle stelle. La materia che compone l'universo non può essere ne creata ne distrutta, dunque esiste fin dalle origini del cosmo, può solo trasformarsi, ma per farlo gli occorrono enormi quantità d'energia. Lo stato primitivo della materia non permetteva lo sviluppo della vita nella forma che conosciamo, in quanto era composta principalmente da idrogeno ed elio. E' alle reazioni nucleari avvenute durante il collasso delle stelle che dobbiamo la nostra esistenza. All'interno di una stella, per la maggior parte della sua vita, avviene la trasformazione dell'idrogeno in elio tramite fusione nucleare. Le incessanti reazioni producono un'incalcolabile quantità di elio, energia sotto forma di calore e luce. La forza esplosiva di questa energia viene controbilanciata dalla gravità che fa ricadere la materia verso il nucleo, mantenendo il sistema in un perfetto stato di equilibrio tra forza espansiva e forza di gravità. Quando l'idrogeno contenuto nel nucleo della stella termina, l'equilibrio viene rotto e in mancanza della forza espansiva generata dalle reazioni nucleari la stella si contrae per effetto della gravità, riducendo le sue dimensioni. Questa contrazione fa aumentare notevolmente il calore del nucleo, facendogli raggiungere la temperatura necessaria ad avviare la fusione dell'elio (il prodotto della fusione dell'idrogeno). Dalla fusione nucleare dell'elio si produce invece carbonio. Questo stadio della vita di una stella viene denominato "GIGANTE ROSSA". L'idrogeno fonde a 10 milioni di gradi, mentre l'elio a 100 milioni, dunque è durante le fasi finali della sua vita che una stella di piccole/medie dimensioni produce il carbonio, l'elemento su cui si basa tutta la vita organica nella forma che conosciamo. Una stella come il nostro Sole impiegherà 10 miliardi di anni per terminare la riserva di idrogeno ed iniziare a bruciare l'elio, diventando cosi' una gigante rossa che trasforma l'elio in carbonio. Al termine di questo stadio si raffredderà fino a spegnersi, trasformandosi in una "NANA BIANCA". Le stelle di dimensioni maggiori riescono a prolungare lo stadio di gigante rossa per via della loro elevata massa e al termine di questo stadio si contraggono ulteriormente raggiungendo la temperatura di 250 milioni di gradi necessaria a fondere il carbonio. Più la stella è grande e più continuerà a vivere, producendo nuovi prodotti dalla fusione dei prodotti precedenti, in una catena che può vedere prodotti e bruciati 26 nuovi elementi, dove l'ultimo è il ferro.
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Comparazione tra il nostro Sole e alcune giganti rosse di grandi dimensioni presenti nella Via Lattea |
Quando alzo gli occhi verso le stelle sono certo che da qualche parte nel cosmo c'è qualcuno che sta facendo la stessa cosa, ponendosi le medesime domande, in questa galassia così come nelle altre. Forse qualcuno ha già trovato quelle risposte scientifiche che per noi al momento paiono irraggiungibili. Questa non è la strampalata ipotesi di un sognatore a cui piace l'idea che non siamo soli nell'universo universo, ma è una logica considerazione basata su dati statistici. Questi dati ovviamente sono approssimativi dunque preferisco mantenere un po' di difetto, in ogni caso si tratta di numeri scioccanti. La Via Lattea contiene almeno 200 miliardi di stelle e un numero molto maggiore di pianeti. Per quanto riguarda le galassie invece la stima più pessimistica si aggira tra i 100 e i 200 miliardi di galassie. Nonostante la maggior parte dei pianeti presenti nell'universo siano caratterizzati da condizioni ambientali troppo estreme per poter ospitare qualsivoglia forma di vita organica, potrebbero essere milioni i pianeti che in questo momento stanno ospitando la vita.
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